8 MARZO 2021

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SOSTENIAMO INSIEME QUESTA IMPORTANTE GIORNATA DI LOTTA!

Il peso dell’emergenza economica, sanitaria e ambientale causata da questo sistema e accelerata dalla pandemia mondiale di Covid-19, si è scaricata soprattutto sulle donne proletarie rendendo così ancora una volta evidente le difficoltà sociali ed economiche contro cui lottiamo ogni giorno normalmente. Ancora una volta sono state le donne a pagare di più. 

Secondo le statistiche ufficiali il 98% di chi ha perso il posto di lavoro nel 2020 è donna. E quante di noi lo hanno conservato, hanno visto ridotta, in alcuni casi drasticamente, la propria retribuzione per il ricorso massiccio alla cassa integrazione o ai congedi parentali per l’assistenza a figli, malati o invalidi. 

Le misure di isolamento sociale, inevitabili in un periodo pandemico, e la mancanza di indipendenza economica, indispensabile in questo sistema, hanno fatto aumentare i casi di violenza a livello mondiale con cifre che superano di gran lunga quelle del 2019.

Rispetto a tutto questo, cosa è stato fatto? Poco o nulla. Il sistema capitalista impietosamente non si è posto nessuno di questi problemi, ha continuato a preoccuparsi unicamente del proprio profitto, combattendo le proprie battaglie per evitare chiusure o anticipare riaperture di tutte le attività lavorative, per spremere fino all’ultima goccia del sudore dei lavoratori e, a costo della loro stessa vita, per continua a riempire le tasche dei padroni. 

Oggi più che mai la lotta per l’emancipazione e per i diritti della donna lavoratrice è intimamente legata alla lotta contro questo sistema economico e sociale, che a parole dice di voler rappresentare tutti gli strati sociali ma in realtà si preoccupa solo di tutelare gli interessi di una infima minoranza di privilegiati che può continuare a prosperare sulle spalle di milioni di sfruttati, donne in prima fila.

Anche quest’anno l’8 Marzo sarà una giornata di lotta, nonostante la pandemia impedisca le manifestazioni di piazza e la legge 146/90, che limita il diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, abbia escluso dallo sciopero generale, proclamato dai sindacati di base, la scuola, uno dei settori in cui la presenza femminile è più massiccia (l’80% del personale scolastico è composto da donne) e che ha subito maggiormente le conseguenze dell’epidemia. 

Occorre sostenere la lotta delle donne in ogni ambito produttivo e riproduttivo, contro tutte le oppressioni, lo sfruttamento e la discriminazione, perché solo la lotta unitaria della classe lavoratrice potrà condurre ad una vera liberazione.

DONNE IN LOTTA

FRONTE DI LOTTA NO AUSTERITY