Report riunione del Coordinamento nazionale del Flna

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Sabato 20 febbraio si è svolta la riunione del Coordinamento nazionale del Flna in modalità online. Il Coordinamento nazionale, come di consueto, ha aperto la riunione a inviti esterni per presentare loro il Fronte di lotta No austerity.

Tra le numerose realtà di lotta presenti erano rappresentati gli operai Stellantis dello stabilimento Sevel di Chieti dello Slai Cobas, gli operai della Pirelli di Bollate della Cub, i lavoratori Alitalia della Cub Trasporti, i ferrovieri della Cub Trasporti di Firenze, gli operai della Guala Dispensing di Alessandria, le lavoratrici e i lavoratori della scuola e dell’università di Emilia Romagna, Puglia e Piemonte, i metalmeccanici della Fiom della provincia di Cremona, i lavoratori del call center Abramo di Cosenza, le lavoratrici e i lavoratori della sanità e dei servizi organizzati in Usi, Cub Sanità e Usi-Cit delle province di Pisa, Firenze e Salerno, i lavoratori aeroportuali di Linate, il Collettivo di Unità Anticapitalista di Firenze, il Movimento di Lotta per la casa di Firenze, studentesse e studenti impegnati nei collettivi di Modena, Bologna e Milano, le lavoratrici della rsu Contact Center Gse di Roma, le operatrici educative del Comitato romano Aec/Oepa e tanti altri. 

La riunione

La riunione, moderata da Daniele Cofani, operaio Alitalia, è iniziata con le relazioni introduttive di Diego Bossi, operaio Pirelli, sulla situazione politica e pandemica e sugli attacchi ai lavoratori; poi Moira Aloisio, lavoratrice della Sanità e rappresentante delle Donne in lotta ha fatto una relazione sulla situazione drammatica delle donne che, in questa emergenza sanitaria, hanno pagato il prezzo più alto. Hanno dovuto, in questi mesi, conciliare l’attività lavorativa con il lavoro domestico e di cura, mettendo a rischio la propria salute e quella dei propri cari, sostituendosi ad un welfare pressoché inesistente. Le donne infatti, costituiscono la maggioranza della forza lavoro nei settori più esposti al rischio di contagio (sanità, scuola, commercio). Anche le conseguenze economiche della pandemia stanno pesando in modo particolare sulle donne, basti pensare che dei 101.000 posti di lavoro persi nel mese di dicembre, 99.000 erano occupati da donne. Questa emorragia dipende dal fatto che, più facilmente, le donne hanno contratti di lavoro precari, di poche ore settimanali, con retribuzioni molto basse, e quindi, più facilmente sacrificabili nelle situazioni in cui è necessario rinunciare a uno stipendio. Infine c’è stata la relazione di Ivan Maddaluni, ferroviere, sulla situazione generale delle lotte. 

A seguire si è svolto un ampio e partecipato dibattito. 

Le conclusioni e le mozioni approvate

Al termine del dibattito sono state presentate al Coordinamento nazionale le proposte del Gruppo operativo nazionale, a partire dall’organizzazione di un’assemblea nel mese di marzo sul tema “A un anno dagli scioperi di marzo. Costruiamo l’opposizione al governo Draghi e agli interessi che rappresenta”.

Sono state infine lette e sottoposte all’approvazione del Coordinamento nazionale le seguenti mozioni inviate da diverse realtà aderenti al Fronte di Lotta No Austerity, che potete leggere qui: