ANCORA SANGUE SUL TESSILE DI PRATO

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato della Cub di Firenze


Luanaè morta oggi sul lavoro in una ditta tessile di Oste di Montemurlo, stritolata dal rullo di un orditoio, macchinario a cui stava lavorando, che l’ha trascinata uccidendola, segno che le fotocellule di sicurezza non hanno funzionato, come dichiarato da alcuni colleghi.

Così Luana, mamma di un bambino di 5 anni, è morta a 22 anni.

È il secondo incidente mortale sul lavoro nell’arco di tre mesi nella provincia di Prato ed il secondo che ha come vittime lavoratrici/ori giovanissimi.

infatti il 2 febbraio a Montale, sempre in provincia di Prato e sempre in azienda tessile è morto Sabri, un giovane pratese di 23 anni, schiacciato da una pressa della azienda. Si esce per andare a lavorare ma non si sa se si torna a casa vivi.

Il settore tessile di Prato è uno dei più importanti di Italia con migliaia di addetti tra dipendenti e indotto, una ricchezza per la regione che però da sempre vede un numero altissimo di infortuni, per colpa di ritmi di lavoro molto pesanti e macchinari pericolosissimi.

Peraltro mentre gli imprenditori si sono arricchiti enormemente in questi anni, i contratti di lavoro sono rimasti al palo con paghe bassissime, precariato diffuso e scarse tutele.

Una realtà terribile tra speculazioni e infiltrazioni criminali ed una concorrenza spietata sul costo del lavoro a scapito della sicurezza di lavoratrici e lavoratori e dei diritti conquistati dal movimento operaio e sindacale nei decenni passati.

Emblematica la situazione della Texprint, dove un gruppo di operai in lotta per i propri diritti e per la applicazione del contratto nazionale che prevede 8 ore di lavoro per 5 giorni, hanno subito multe e aggressioni ed oggi devono lottare persino contro lo spettro dei licenziamenti.

Sono lacrime di coccodrillo, il cordoglio delle istituzioni che in maniera rituale ripetono “mai più” mentre hanno favorito e tollerato questo stato di cose per non danneggiare i padroni.

Lo stesso vale per il sindacalismo Confederale, complice del sistema di sfruttamento intensivo e colpevole di aver firmato contratti nazionali sempre al ribasso che prevedono ampio margine di ricatto occupazionale e ritmi lavorativi da fine 800.

Ai parenti, agli amici, a colleghe e colleghi di Luana e delle altre vittime sul lavoro, va tutta la nostra solidarietà e il nostro impegno nel combattere e denunciare lo sfruttamento, quale vera causa dello stillicidio di vite umane sul posto di lavoro.

Il protagonismo diretto e l’unità di lavoratrici e lavoratori ma anche delle comunità dei distretti industriali, deve ridare slancio alla organizzazione delle lotte per rivendicare dignità e futuro per tutte/i noi; perché una sola delle nostre vite vale più di tutti i profitti dei padroni.

4 Maggio 2021

Cub di Firenze, via di Scandicci 86,Firenze tel 055494858