GIÙ LE MANI DALLA LOTTA ALITALIA!

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Il Fronte di Lotta No Austerity invia totale solidarietà ai lavoratori Alitalia colpiti da repressione e si attiverà per raccogliere e divulgare solidarietà dalle realtà in lotta!

Pubblichiamo di seguito il comunicato del Comitato Tutti A Bordo

A seguire i comunicati di solidarietà delle varie realtà di lotta

Mentre continua senza sosta la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici Alitalia, nei giorni scorsi sono state notificate, dalla Questura di Roma, tre denunce a compagni ed ex lavoratori Alitalia attivisti nelle organizzazioni sindacali Cub Trasporti, Usb e al Comitato Tutti A Bordo: viene contestato loro il “reato” di manifestazione non autorizzata, senza preavviso, tenutasi il giorno 16 maggio, davanti al palazzo della Presidenza della Regione Lazio.

Ricostruiamo nel dettaglio i fatti: in quella mattina si è svolta, presso il teatro Mongiovino, situato proprio di fronte alla Regione Lazio, un’assemblea, indetta regolarmente dalla Cub trasporti, USB e dal Comitato Tutti A Bordo e partecipata da centinaia di lavoratori e lavoratrici Alitalia, esclusi dal piano Ita il 15 ottobre 2021, e posti da allora in cassa integrazione.

Al termine della discussione assembleare, si è deciso, collegialmente, di cercare immediatamente un’interlocuzione con il neo presidente eletto, Francesco Rocca, e con la giunta della regione Lazio, situata proprio di fronte al luogo dell’assemblea, su cui a breve ricadrà il disastro sociale di migliaia di licenziamenti.

Stiamo parlando dei lavoratori e lavoratrici della ex compagnia di bandiera, in gran parte residenti proprio nel Lazio, da mesi senza il pagamento regolare dell’assegno di Cassa integrazione e con il fondo del trasporto aereo drasticamente ridotto da una norma iniqua che nessuno vuole cancellare: con il solito rimpallo di responsabilità le istituzioni tutte continuano a tenere in ostaggio migliaia di cassa integrati senza un reale sostegno al reddito.

Le denunce hanno colpito direttamente tre attivisti sindacali e lavoratori, ma l’obiettivo di un governo che usa vigliaccamente la repressione a orologeria, è spegnere la resistenza di quanti non hanno mai smesso di credere nella lotta.

Le centinaia di lavoratrici e lavoratori ex Alitalia dal 15 ottobre 2021, dalla nascita cioè della nano compagnia ITA, non si sono mai arresi alla più feroce ristrutturazione aziendale che ha di fatto cancellato la compagnia di bandiera e migliaia dei loro posti di lavoro, grazie alla responsabilità di tutti i governi che si sono succeduti in questi anni e alla complicità delle direzioni sindacali che ne hanno avallato le scelte.

Questo attacco repressivo avviene proprio nel momento in cui la lotta Alitalia stava riprendendo vigore e forza pur fra mille difficoltà; nel momento in cui, anche nei tribunali, alcuni giudici cominciano a dare ragione ai lavoratori e alle lavoratrici facendo scricchiolare con sentenze favorevoli il castello di bugie con cui vorrebbero nascondere la continuità aziendale tra Alitalia e Ita, rivendicata dai ricorrenti in tribunale per ottenere giustizia.

Questo ulteriore attacco alla lotta Alitalia, avviene proprio mentre:
– il Governo Meloni manifesta totale indifferenza riguardo le sacrosante rivendicazioni dei lavoratori e delle lavoratrici esclusi, discriminati e vessati;

– il Mef, proprietario di ITA al 100%, si accorda con la concorrente straniera Lufthansa, per svendere ciò che rimane della ex compagnia di bandiera;

– Lazzerini amministratore delegato della startup più costosa e infruttuosa del mercato del trasporto aereo, incassa oltre 300 mila euro di premi di risultato per aver presentato bilanci in rosso per centinaia di milioni di Euro di capitale pubblico;

– le solite direzioni di sindacali compiacenti continuano a girarsi dall’altra parte, banchettando sulla pelle di migliaia di colleghe e colleghi discriminati e senza più lavoro.

Sono anni che i lavoratori e le lavoratrici Alitalia, in special modo coloro che incessantemente rappresentano la prima linea di questa lotta, subiscono duri attacchi, attraverso licenziamenti, discriminazioni e vessazioni di ogni tipo; non sarà certo questo ennesimo affronto che fermerà la determinazione di chi continuerà a lottare.

Sarà invece assolutamente necessario dare maggiori respiro alla partecipazione di tutti e tutte; cercare un sostegno dalle tante altre lotte che in vari settori ci sono e ci saranno nel prossimo periodo, questo per respingere ogni forma di attacco e per rafforzare le nostre rivendicazioni sull’occupazione e le assunzioni trasparenti in Ita, sugli ammortizzatori sociali (cgis e fondo), ma anche nella battaglia più grande che ci dovrà vedere impegnati nella ricostruzione di una vera compagnia di bandiera unica e pubblica.

Tutti A Bordo – No al piano Ita





DENUNCIATI I LAVORATORI DI ALITALIA. GIÙ LE MANI DALLE LOTTE, GIÙ LE MANI DALLA NOSTRA FAMIGLIA ALLARGATA!

📣È notizia di pochi giorni fa che la questura di Roma ha notificato tre denunce a compagni ex lavoratori di Alitalia del comitato Tutti a bardo – No al piano ITA e attivisti della Cub.

Queste denunce arrivano proprio nel momento in cui la lotta dei lavoratori e delle lavoratrici di Alitalia sta rialzando la testa. Ancora una volta, le istituzioni di questo Paese mostrano il loro volto respressivo, che passa sicuramente dalle denunce e la violenza poliziesca quando la classe lavoratrice alza la testa; ma passa anche dallo smantellamento del lavoro, dagli ammortizzatori sociali come unica soluzione e dalla colpevolizzazione del singolo lavoratore.

‼️In un paese in cui i padroni possono agire indisturbati – smantellare una compagnia di bandiera o delocalizzare, non pagare i lavoratori e non consegnare le buste paga, turni di lavoro di 13/14 ore al giorno, disattendere completamente i CCNL – lo vogliamo dire chiaramente: gli unici illegali siete voi! Non noi che lottiamo tutti i giorni nei posti di lavoro, nelle scuole e nelle università, sui territori e nei quartieri. Le nostre lotte nascono e agiscono nella legittimità sociale!

Insorgiamo con i lavoratori GKN

🔴 DENUNCIATI I LAVORATORI DI… – Insorgiamo con i lavoratori GKN | Facebook


I FERROVIERI CUB SOSTENGONO LA LOTTA DEI LAVORATORI DEL TRASPORTO AEREO

e chiedono l’immediata archiviazione delle denunce penali inflitte agli attivisti del sindacalismo di base.

Come Ferrovieri e attivisti del sindacalismo di base e lavoratori del settore trasporti sosteniamo la lotta dei lavoratori del trasporto aereo, che anche il 15 luglio hanno dato vita a un grande sciopero nazionale, per la dignità del proprio lavoro e del proprio futuro, contro sfruttamento del costo del lavoro, e speculazioni, e per pretendere il rinnovo contrattuale di un CCNL scaduto da sei anni, una situazione indegna per un paese che si ritiene civile.

Una lotta particolarmente significativa, nel comparto aereo, che per primo è stato colpito dalla mannaia delle privatizzazioni e poi da svendite in sequenza, sempre sulla testa dei lavoratori.

Un comparto massacrato, prima degli altri, dal cancro del subappalto e delle scatole cinesi di false cooperative e da truffatori nazionali e internazionali.

È il settore che ha visto vari Governi di questo paese buttare criminosamente nel cesso una delle più importanti compagnie di bandiera del mondo, Alitalia, e parallelamente i lavoratori combattere coraggiosamente, spesso da soli, contro questo scempio bipartisan.

Non è un caso che proprio a ridosso dello sciopero, alcuni attivisti sindacali di base, del comparto aereo, sono stati raggiunti da denunce penali, semplicemente per aver partecipato a manifestazioni in difesa dei propri diritti, in particolare protestando contro la vergognosa operazione ITA, voluta dal Governo Draghi; scesi in piazza per difendere il proprio posto di lavoro e rifiutare la violenza del licenziamento e della cassa integrazione, che la implosione di Alitalia in Ita, ha generato.

Peraltro il Governo Meloni, che fonda il suo consenso polito in una falsa pax sociale costruita con gli spauracchi; con un esperto di street food, di grandi opere inutili e di respingimenti di poveri cristi nelle acque del Mediterraneo, che nulla sa del mondo dei trasporti e delle dinamiche del lavoro, prestato indegnamente al ruolo di ministro dei trasporti, tenta oggi di soffocare sul nascere ogni sussulto di dissenso, semplicemente perché non è in grado di gestirli e di affrontarli.

In questo clima, multe e minacce diventano un mezzo subdolo e vigliacco per fermare chi protesta e “rischia” di mette in crisi il realismo del re.

Il sostegno ai lavoratori colpiti si tradurrà in mobilitazione, finché le denunce non saranno ritirate e archiviate!

Non è casuale che in modo simultaneao, mentre il ministro minacciava nuove precettazioni, il presidente dell’Enac si lanciava in un attacco liberticida contro il diritto di sciopero, seguito a stretto giro dal Codacons nel condannare la “interruzione di servizio pubblico”, dove in realtà di pubblico non c’è più nulla, dopo decenni di privatizzazione. Un attacco concentrico funzionale a una tutela rovesciata dei servizi, schiacciando le aspettative di chi lavora per renderli possibili; così si tutela la massa in quanto salvadanaio del sistema ma al contempo si censura la massa se portatrice di interessi sociali non allineati e non sottomessi.

Non è altrettanto casuale che solo poche ore prima il ministro precettava e tagliava a metà lo sciopero dei ferrovieri, in una deriva populista che pare peggiorare con la calura estiva; un taglio che non ha impedito la grande adesione dei ferrovieri allo sciopero.

Tutto ciò senza alcuna reazione indignata della cosiddetta opposizione di centro-sinistra, che ancora una volta svela il proprio ruolo di alfieri del sistema.

La lotta dei lavoratori dei trasporti va avanti per un modello lavorativo e sociale rispettoso della dignità e della professionalità di lavoratrici e lavoratori.

Non saranno le multe, non saranno le sanzioni e le minacce a piegarci; anzi se le istituzioni intendono rompere la corda delicata che ancora ci tiene legati al rispetto delle norme e delle regole sancite a limitazione del diritto di sciopero, ci costringeranno a mobilitazioni ancora più dure e determinate.

I ferrovieri CUB


Il diritto allo sciopero è parte integrante di un Paese democratico, ed è uno strumento concreto e spesso necessario per far sì che i diritti di tutti vengano ascoltati. Chi lotta e resiste per i propri diritti e ne rivendica la sua facoltà attraverso lo sciopero lo fa per sé stesso ma anche per il bene comune. Oggi i governi cercano sempre più di attaccare e limitare questo diritto democratico dimostrando sempre più che la democrazia, il bene sociale è sempre più a rischio. Ecco perché oggi ci sono sempre più leggi repressive per chi manifesta ed ecco perché si attacca chi vuole difendere sé stesso e una società più equa e civile. Per questo motivo diamo la nostra piena solidarietà agli ex lavoratori Alitalia che lottano e difendono giustamente i loro diritti ed ingiustamente vengono attaccati. La denuncia è un atto ignobile

di chi non trovando soluzioni scarica sui suoi cittadini le proprie incapacità.

Resistere e lottare per il futuro di tutti per il diritto al lavoro e per una democrazia equa e sociale.

Ex lavoratori Whirlpool Napoli


Complici e solidali con le lavoratrici e i lavoratori Ex Alitalia.

Mentre riprende la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori ex Alitalia, sostenuta anche dalle sentenze giudiziarie in favore di chi denuncia la continuità gestionale tra Alitalia e Ita, basata sulla clientela e il malaffare, l’apparato repressivo di questo governo fascista si abbatte sulle lavoratrici e i lavoratori denunciati per manifestazione non autorizzata.

In realtà le lavoratrici e i lavoratori, al termine di una partecipata assemblea, hanno scelto di consegnare le proprie rivendicazioni al Presidente Francesco Rocca e alla regione Lazio, situata proprio di fronte al luogo dell’assembla.

Pochi metri di cammino rappresentano il pretesto per colpire le lavoratrici e i lavoratori da sempre in prima linea e solidali con le altre lotte.

Noi rimaniamo al fianco di chi ci ha sostenuto con i propri corpi durante presidi, picchetti e serrate.

La lotta di ALITALIA è la lotta di ADL Cobas Lombardia e della Camera del Non lavoro.

Infine ricordiamo al governo Meloni, garantista con i propri ministri truffatori dello stato, machisti e collusi con i violentatori di occuparsi dei problemi reali di questo paese e di guardarsi un po’ più da vicino.

Adl Cobas Lombardia

Camera del non Lavoro

Complici e solidali con le lavoratrici e i… – ADL Cobas – Lombardia | Facebook



No alla repressione della lotta dei lavoratori ex-Alitalia

Dipartimento sindacale del Pdac

Alternativa comunista, sezione italiana della Lit-Quarta Internazionale, esprime la propria solidarietà militante ai compagni che sono stati denunciati per «manifestazione non autorizzata» durante una protesta di lavoratrici e lavoratori ex Alitalia (qui il comunicato del Comitato Tutti a Bordo: https://www.frontedilottanoausterity.org/articoli/giu-le-mani-dalla-lotta-alitalia/). Tra i denunciati c’è anche un compagno del nostro partito.
Questo attacco repressivo dimostra l’imbroglio portato avanti dalla Meloni e dai suoi ministri in relazione alla vertenza Alitalia: quando erano all’opposizione criticavano i governi precedenti perché non volevano salvare «la compagnia nazionale», mentre ora che sono al governo si comportano nello stesso identico modo, se non peggio: stanno svendendo la compagnia di bandiera a Lufthansa con una contropartita di migliaia di licenziamenti.
Questi lavoratori vengono denunciati perché il 16 maggio stavano protestando davanti alla Regione Lazio (dopo un’assemblea regolarmente svolta a pochi metri dal palazzo della Regione) perché da mesi non ricevono la cassa integrazione! Non è la prima volta che le lavoratrici e i lavoratori promuovono iniziative spontanee dopo un’assemblea. Il fatto che tutto ciò sia stato seguito da una denuncia così rapida è il segnale di un inasprimento della repressione nei confronti delle legittime rivendicazioni dei lavoratori.
È quello che sta avvenendo anche in altre lotte, come quella dei lavoratori e delle lavoratrici di Mondo Convenienza, che stanno affrontando una feroce repressione poliziesca. È quello che sta avvenendo nel pubblico impiego, in particolare nella scuola: d’ora in poi i dipendenti che «osano» criticare sui social la pubblica amministrazione saranno considerati dei criminali che «nuocciono al decoro dell’amministrazione». Tutto questo, sia detto di passata, avviene negli stessi giorni in cui le burocrazie sindacali (Cgil inclusa) si apprestano a firmare l’ennesimo rinnovo contrattuale truffa nella scuola (pochissimi spiccioli di aumento in cambio della legittimazione di tutte queste nefandezze).
È doveroso aggiungere che, se oggi si rischiano denunce e pene per un semplice presidio di protesta, occorre ringraziare anche e soprattutto il primo governo Conte (M5s-Lega), che ha approvato i famigerati «Decreti Salvini» (che nel secondo governo Conte il Pd si è ben guardato dal cancellare), decreti che puniscono con pene pesanti le manifestazioni operaie e sindacali «non autorizzate» (cioè tutte quelle che avvengono usualmente durante gli scioperi e le proteste). È significativo che settori di «sinistra» (come Sinistra Italiana) quando sono andati al governo abbiano legittimato questi decreti.
Anche per questo è importante sostenere la lotta e le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori ex Alitalia, che da anni lottano contro le politiche di privatizzazione, respingendo ogni attacco repressivo: il loro esempio di resistenza può e deve diventare un punto di riferimento importante anche per altri settori di lavoro. Alternativa Comunista è sempre stata e sempre sarà al loro fianco! W la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori ex Alitalia! Alitalia deve diventare totalmente pubblica e posta sotto il controllo dei lavoratori, senza licenziamenti né cassa integrazione!


Da Cosenza vi sosteniamo, seguiamo i vostri aggiornamenti e rimaniamo a disposizione per supportarvi.
Fin da quando abbiamo iniziato la nostra lotta è sempre stato arduo far svegliare le coscienze, addormentate da troppi anni di calma piatta e appiattimento delle esigenze personali. Ma da quando avete intrapreso questa lotta siete stati un esempio per chiunque si trovasse da solo a voler far aprire gli occhi, diffondere il verbo della collettività con voi come rimando è un grande aiuto che fornite anche alle nostre lotte.

È importante che lo sappiate Compagni.

Ormai vediamo lotte di lavoratori represse con la forza, quelle forze dell’ordine al soldo di un governo ormai a braccetto con i padroni sfruttatori. Sono anni i nostri di navigazione in questo mare di assalti dalle istituzioni, dai ricchi sciacalli, di abusi di potere degli agenti inviati da Magistrati rancorosi e frustrati.

Questi tumori nelle istituzioni stanno, ora che il Governo è palesemente fascista, palesandosi senza preoccuparsi di nascondersi in varie zone d’Italia, ne è un esempio lampante ciò che stanno facendo “alla luce del sole” con ITA.

Anche nella nostra città siamo stati vittime di diverse “campagne” di denunce a tappeto, per giunta notificate anche a persone -note alla digos per manifestazioni precedenti- che neppur erano presenti nei cortei.

Vi siamo vicini e sosteniamo ogni vostro sforzo perché come sappiamo non c’è nessun “voi” o “loro” in una società civile, c’è solo “Noi”.

Lavoratori in lotta Cosenza