Dalle lotte nei luoghi di lavoro alla Resistenza palestinese
Report dell’assemblea Zoom del 15 dicembre organizzata dal Fronte di Lotta No Austerity
Lunedì 15 dicembre si è svolta l’assemblea online organizzata dal Flna dal titolo: “Le lotte sindacali e il movimento palestinese: cosa serve per una mobilitazione vincente”, dove una rosa di relatori, rappresentanti di alcune tra le più importanti realtà di lotta in Italia, hanno preceduto il dibattito.
Per il Fronte di Lotta No Austerity ha introdotto e moderato Diego Bossi, operaio Pirelli e membro del Gruppo operativo nazionale. Sono poi intervenuti Raffaele Cataldi, operaio Ilva e tra i fondatori del Comitato cittadini liberi e pensanti di Taranto; Giordano Spoltore, operaio Stellantis e coordinatore provinciale di Chieti della Flmu-Cub; Gianni Bassani, operaio Beko (ex Whirlpool) e coordinatore provinciale di Siena dei Cobas; Valentina Salada, lavoratrice dell’Università di Bologna e rappresentante della Cub-Sur.
Tutti loro hanno raccontato le lotte di cui sono – o sono stati – protagonisti, portando testimonianze intense e preziose per le prospettive future della lotta di classe. Superfluo dire che gli elementi comuni emersi dalle relazioni sono proprio gli elementi fondanti del nostro impegno a costruire un fronte unico d’azione: l’unità delle lotte e il contrasto alle burocrazie sindacali opportuniste e concertative!
A chiudere il giro di relazioni iniziali è intervenuto Samed Ismail dei Giovani palestinesi d’Italia: la sua testimonianza ha fatto carta straccia di tante falsità diffuse dai media borghesi. Samed ha raccontato senza filtri la situazione che sta si sta vivendo a Gaza e in Cisgiordania e ha ricordato (altro che piano Trump e tregua!) che la Resistenza palestinese c’è ed è viva è ha bisogno di tutta la solidarietà del movimento palestinese mondiale. Un intervento combattivo ed emozionante, molto apprezzato da tutti i presenti.
Le enormi manifestazioni di inizio autunno ci hanno insegnato che la classe operaia e il movimento palestinese, avanguardia più avanzata della lotta di classe internazionale contro il capitalismo imperialista, possono dare una direzione alle masse nelle piazze e nei cortei radicalizzando ed estendendo le lotte. Serve una mobilitazione permanente fino alla cacciata del governo filosionista Meloni, contro la sua finanziaria di guerra e antioperaia.
Gli ultimi scioperi generali separati ci dimostrano una volta di più che i dirigenti sindacali non hanno alcuna intenzione di rafforzare la lotta di classe, ma, al contrario, vogliono frammentarla e indebolirla, motivo per cui si rende necessaria la costruzione di un fronte unico che unisca le lotte contro il capitalismo, che opprime interi popoli e sfrutta i lavoratori di tutto il mondo.
L’assemblea si è conclusa dando a tutti appuntamento alle prossime iniziative di piazza, di sciopero e anche alle prossime scadenze del Flna (tra cui la conferenza nazionale).


