Call center Abramo: la parola ai lavoratori!

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Riceviamo e pubblichiamo con piacere la nota giunta dai lavoratori del call center Abramo di Cosenza, a firma Lavoratori in lotta Cosenza, aderenti al Fronte di Lotta No Austerity


Ci tenevamo a diffondere più di quanto abbiano già fatto i media locali e non, la situazione paradossale che abbiamo vissuto presso la nostra azienda di call center Abramo Customer Care.
Tutto comincia da marzo dello scorso anno, con l’inizio dell’apertura del FIS (Fondo d’Integrazione Salariale) nei confronti di diversi colleghi che lavorano la commessa Tim, per problemi riconducibili alla sfera economica e dettati da una riduzione del traffico del committente telefonico.
Mesi di incertezza con velate minacce di chiusura di alcuni siti aziendali ed ulteriori procedure di accesso agli ammortizzatori sociali nei confronti di una platea più ampia di lavoratori.
Si arriva poi alla seconda fase, da settembre, in poi con varie ipotesi di cessione di alcuni rami d’azienda o addirittura dell’intero perimetro occupazionale.
In questo periodo contemporaneamente si verificano problemi di mancata erogazione in busta paga degli assegni familiari, segnalati da molti lavoratori, prestazione questa assicurata dall’Inps a tutte le aziende.
Successivamente sono state avanzate richieste, da parte della società, relative allo spostamento della data di valuta dell’accredito degli stipendi dal 15 al 25 di ogni mese per problemi di liquidità. Istanze accolte dalle rappresentanze sindacali CGIL,CISL e UIL per evitare problemi nell’erogazione degli emolumenti con conseguenti ripercussioni negative sui dipendenti.
Nonostante tale accordo, a dicembre abbiamo rischiato di non trovare la tredicesima in busta paga!!!
Dopo questa breve cronistoria, arriviamo a tre giorni fa e precisamente alla sera di lunedì 23 marzo, in cui l’azienda mediante un comunicato afferma di non essere in grado di rispettare la data del pagamento del 25 c.m. come da precedenti impegni presi, dichiarando inoltre di non essere nelle condizioni di fornire una data per il pagamento delle spettanze di Febbraio.
Queste parole rappresentano una doccia fredda per tutti noi, molti con famiglie da mantenere e con rate di mutui e prestiti finanziari da corrispondere.
Notizia questa che destabilizza ulteriormente l’ambiente, arrivando a distanza di sole 48 ore dalla data del pagamento, generando panico e rabbia rispetto ad un futuro incerto che si materializza malgrado tutti i rischi a cui ci stiamo sottoponendo ogni giorno per andare al lavoro in questo periodo storico.
Dopo i ritardi nell’adozione dello smart working e dopo i continui richiami al rispetto dei protocolli imposti dai decreti governativi, più volte accompagnati da ordinanze comunali, ci ritroviamo a rischiare di non percepire la mensilità di febbraio che, badate bene, non è stata intaccata da percentuali di assenteismo generato dal covid-19 mediante utilizzo di istituti o congedi vari previsti, ma anzi con l’attività a pieno regime.
In risposta a tutto ciò, viste le mancanze di cui sopra, arriva un comunicato a firma delle sigle sindacali, le quali fanno presente che pur essendosi trovato un accordo martedì 24 sul pagamento delle spettanze al 31 marzo, proclamano lo sciopero per l’intera giornata del 25 c.m. sottolineando la fase emergenziale.
Notizia di stamattina è che l’adesione risulta aver superato in totale, in tutti i siti aziendali, la media dell’80% con punte che superano il 90%. Questa è l’ennesima dimostrazione che nemmeno una fase così delicata della nostra storia recente riesce a fermare la spregiudicatezza e la disumanità dei padroni nei confronti dei lavoratori.
Mai un passo indietro e sempre a testa alta per rivendicare i nostri diritti e la nostra dignità!
Lavoratori in Lotta Cosenza