Auchan/Conad: 6000 posti di lavoro a rischio – intervistiamo Maria Rosa Bongermino, lavoratrice Auchan e attivista della Flaica-Cub di Torino

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Maria Rosa, da quanti anni lavori in Auchan e da quanto sei un’attivista della Cub?

Lavoro in Auchan dal 1989, attivista Cub dal 2007

La grande distribuzione organizzata è tra i settori dove lo sfruttamento è più duro. Ricordiamo le decine di lavoratrici vittime di trasferimenti punitivi per non essersi piegate alle esigenze di “flessibilità” imposte dalla direzione di Auchan, una lotta che come Flaica-Cub avete sempre portato avanti senza esitazione, puoi raccontarci questa vicenda?

– Vicenda dolorosa, nel 2015 Auchan dichiara lo stato di crisi manda in mobilità circa 1400 dipendenti, alla chiusura della mobilità a Torino dichiara un ulteriore esubero, che dice di poter risolvere con la firma, da parte delle dipendenti part time, con la firma della flessibilità. Le lavoratrici che non cedono vengono trasferite alcune a Cuneo altre a Bergamo. Tra queste alcune full time, e alcuni lavoratori uomini in realtà pochi. Ad oggi su circa una ventina di trasferite/i hanno tenuto duro in pochissimi, qualcuno è tornato a Torino e Venaria, iper a 5 km di distanza uno dall’altro, due o tre sono rimasti a Cuneo, ma tutti gli altri sono stati costretti a lasciare il lavoro.

Mercoledì 30 ottobre i lavoratori Auchan hanno incrociato le braccia: la fusione tra il gruppo francese e Conad mette a rischio migliaia di posti di lavoro. Quali saranno le conseguenze di questa manovra fra capitalisti?

– La dichiarazione di esubero fatta al MISE di circa 6.000 dipendenti di cui ricollocabili circa 3.000, come dove? Non è dato sapere. E’ accompagnata dalla dichiarazione dello stato di crisi che si rifà all’art. 24 del ccnl DMO firmato lo scorso dicembre con Federdistribuzione, che di fatto consegna ai padroni la possibilità di intervenire, previo accordo sindacale, sugli istituti contrattuali sugli orari e chi più ne ha più ne metta.

Ne allego il testo:

24. PROTOCOLLO PER LA GESTIONE DI GRAVI CRISI AZIENDALI

La pesante crisi economica attraversata dal nostro Paese negli ultimi anni continua a produrre i propri

negativi effetti sull’intero sistema produttivo nazionale con forti impatti sull’occupazione e sulla

competitività delle Aziende.

Il ciclo economico italiano si è contraddistinto per la progressiva caduta dei consumi, fondamentale

variabile economica per le Aziende della Distribuzione Moderna Organizzata, dalla quale dipendono

direttamente – a differenza di altri comparti – i risultati dell’intero settore. Gli effetti di questa crisi

potranno protrarsi anche nel prossimo futuro.

È pertanto intenzione delle Parti con il presente accordo fornire risposte e supporto sia ai lavoratori,

ed alle loro aspettative di lavoro, sia alle Aziende ed al loro bisogno di essenziali recuperi di

competitività e produttività.

Le Parti individueranno temi specifici e strategici sui quali convogliare attività condivise, in grado di

offrire nuove prospettive e maggiore fiducia ai lavoratori ed alle Aziende, anche attraverso comuni

interventi di sollecito alle Istituzioni per l’adozione di provvedimenti a supporto del settore, non più

rinviabili.

In particolare, in specifiche situazioni di crisi aziendali, è volontà delle Parti individuare percorsi di

responsabilità sociale che, rafforzando e qualificando il sistema di relazioni sindacali, agevolino e

rendano effettivo il confronto al secondo livello di contrattazione, coerentemente con il complessivo

sistema di deleghe contrattualmente definite, ai fini della identificazione di strumenti di gestione

della crisi.

Gestione delle gravi crisi

A fronte di gravi e prolungate crisi aziendali che abbiano causato un risultato di EBIT (Earnings

Before Interests and Taxes) negativo per almeno due bilanci di esercizio consecutivi, l’Azienda potrà

convocare le Organizzazioni Sindacali territoriali o nazionali firmatarie del presente CCNL e

provvederà a darne informativa alle RSA/RSU interessate, ove presenti, al fine di raggiungere intese

con effetti derogatori e/o sospensivi con riferimento agli istituti del Contratto Collettivo Nazionale

che disciplinano la prestazione lavorativa, gli orari e l’organizzazione del lavoro ed i relativi costi.

Il confronto avrà durata di 30 giorni e si concluderà con un verbale di accordo o di mancato accordo.

L’antitrust si è pronunciata qualche giorno fa, negativamente, rispetto al passaggio di molti punti vendita in Conad per un problema di sovrapposizione di concorrenza sul mercato, siamo in attesa del ricorso da parte dell’azienda e della decisione definitiva dell’antitrust. Questo rende ancora più difficile l’eventuale passaggio, potrebbe portare a gravi conseguenze.

Come Flaica CUB ci stiamo organizzando con le lavoratrici ed i lavoratori chiedendo l’intervento della Regione Piemonte e del Comune di Torino, affinché intervengano a sostegno della vertenza e con forme di lotta condivisa.

Nel settore della GDO le lavoratrici donne sono in prevalenza. Le Donne in lotta del FLNA si battono per contrastare l’oppressione maschilista che le donne devono subire oltre allo sfruttamento nei luoghi di lavoro. Credi sia importante che anche i sindacati si organizzino per contrastare l’oppressione maschilista che divide e indebolisce la classe lavoratrice?

Certamente, è l’unica strada percorribile, noi come CUB abbiamo aperto uno sportello antidiscriminazione che si occupa proprio di questo, con forme di ascolto, formazione ed intervento legale, con lotte e solidarietà.