Rilanciamo la campagna per l’abolizione dei Decreti Sicurezza! Firma e attivati anche tu!

9' di lettura

Fin dalla presentazione della bozza del primo Decreto Sicurezza da parte dell’allora Ministro degli Interni Matteo Salvini, il Fronte di Lotta No Austerity si è da subito attivato per tentare di contrastarlo, promuovendo una campagna nazionale per richiederne l’abrogazione; campagna che, fin dal principio, ha registrato numerose adesioni soprattutto tra le organizzazioni di lavoratori più combattive. Durante la campagna, abbiamo dovuto purtroppo aggiornarla a causa della presentazione, e poi approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del Decreto Sicurezza Bis proposto da Salvini in piena campagna elettorale per le Europee. Considerando fondamentale la campagna contro questi decreti razzisti e liberticidi, il Fronte di Lotta No Austerity ha deciso di porla come punto centrale della discussione della sua IV Conferenza Nazionale, svoltasi a Firenze nel giugno 2018. Oggi ci troviamo a fare i conti con entrambi i Decreti Sicurezza in vigore, essendo stati converti in legge dal Parlamento giallo-verde, il primo nel novembre del 2018, il secondo nell’agosto del 2019. Con il nuovo governo Pd-M5s-Leu al momento nulla è cambiato, nonostante la propaganda del Pd che ne rivendicava una timida rivisitazione. Anzi, in più occasioni, proprio dal nuovo governo, questi Decreti sono stati utilizzati sia per punire e reprimere le lotte dei lavoratori (ad es. i pastori sardi, lavoratori logistica), sia per continuare ad opprimere e sfruttare gli immigrati presenti in Italia, sia per bloccare l’arrivo e l’attracco di navi con a bordo immigrati in fuga da guerre, disperazione e povertà (continuano a morire a centinaia nelle acque del Mediterraneo).

Nell’analizzare questi dati abbiamo sentito la necessità di attualizzare e rilanciare la campagna del Fronte di Lotta No Austerity, con l’obiettivo di rafforzare la richiesta di abolizione dei Decreti Sicurezza, richiesta che oggi viene anche dalle piazze del movimento delle “Sardine”, piazze che, in alcuni casi in contrasto con la direzione del movimento, ne richiede a gran voce appunto l’abolizione totale: emblematico e da sostenere è il movimento delle “Sardine nere” organizzato da immigrate e immigrati.

Facciamo appello a tutte e tutti (singoli, collettivi, comitati, associazioni ecc) a sostenere con forza questa e altre campagne per l’abolizione dei Decreti Sicurezza! Firma anche tu!


Le leggi su sicurezza e immigrazione (Salvini-Salvini bis)

cancellano il diritto di sciopero e di dissenso!

Firma anche tu per abolirle!

Siamo attivisti sindacali, politici, di movimento, uomini e donne. Spesso abbiamo partecipato ad azioni di lotta e di resistenza o, semplicemente, siamo scesi in piazza per far sentire la nostra voce. Vogliamo unirci a chi si sta battendo per l’abolizione dei “decreti Salvini” approvati dal governo giallo-verde e tutt’ora messi in pratica dal governo Pd-M5s, nonostante vaghe promesse di abolizione.

Va evidenziato che questi decreti denominati Salvini, in quanto è lui l’ideatore e mentore, sono stati votati in CdM e nel parlamento a maggioranza M5s, dove i voti dei vari Ministri e parlamentari a 5 stelle sono stati fondamentali per la loro approvazione.

Di questi decreti sono stati giustamente sottolineati gli aspetti razzisti e xenofobi. Si tratta di misure che hanno come scopo solo quello di creare un falso nemico, un capro espiatorio, su cui convogliare il malessere sociale, anche con lo scopo di contrapporre tra di loro lavoratori immigrati e nativi.

Ma nei “decreti Salvini” ci sono alcune misure di cui si è parlato meno ma che sono altrettanto gravi e che, con questo appello, intendiamo denunciare. Sono misure che mettono gravemente in discussione il diritto di dissenso, di azione sindacale e di manifestazione di tutte e di tutti e che sono state ulteriormente aggravate con l’approvazione del cosiddetto “decreto bis”.

Elenchiamo qui le principali presenti nel primo decreto:

È stata elevata la pena detentiva (fino a quattro anni) per chi “invade” terreni o edifici di proprietà altrui: Se il fatto è commesso da più di 5 persone scatta la pena massima, con multe superiori ai 2000 euro a testa; se “l’invasione” è effettuata da due o più persone scatta anche la pena massima per promotori e organizzatori. Sono soprattutto gli immigrati i più colpiti: potrebbero vedersi revocare il proprio permesso di soggiorno se condannati.

Si tratta della criminalizzazione di azioni di protesta che spesso vengono messe in atto quando si organizzano iniziative volte ad ottenere il riconoscimento dei propri diritti. Se questo decreto non verrà abolito saranno condannate con 4 anni di reclusione e multe salatissime anche l’occupazione temporanea di una fabbrica da parte degli operai, l’occupazione delle scuole durante le mobilitazioni studentesche, l’invasione pacifica di terreni agricoli o parcheggi privati da parte di lavoratori e lavoratrici. Senza contare che l’inasprimento delle pene sta colpendo anche centri sociali, associazioni no profit e le occupazioni di case sfitte da parte di tante persone sfrattate.

È stato reintrodotto il reato (depenalizzato a “illecito amministrativo” nel 1999) di blocco stradale. Il decreto Salvini prevede che il “deporre o abbandonare oggetti qualsiasi in una strada ordinaria” così come “l’ostruire o ingombrare” una strada (oltre che una ferrovia) in qualunque modo può comportare la reclusione fino a 6 anni (le pene sono raddoppiate se l’atto è compiuto da più persone o se ci sono atti di violenza). Anche la semplice resistenza passiva che comporti l’ostruzione della circolazione “col proprio corpo” può essere punita con una multa da 1000 a 4000 euro (la sanzione si applica anche ai promotori e agli organizzatori). Proprio in questi giorni, a distanza di mesi, sono arrivati 500 avvisi di garanzia nei confronti dei pastori sardi “colpevoli” di aver lotta per le strade della Sardegna a difesa del proprio lavoro e salario.

Questo significa che tutte le azioni di blocco stradale e i picchetti davanti alle fabbriche, che sempre si organizzano in occasione di scioperi partecipati o manifestazioni spontanee di lavoratori e studenti, potranno essere sanzionate con multe ancora più salate e, in alcuni casi, persino con la reclusione. Immaginatevi un picchetto o un corteo di operai o di studenti che “ostruisca e ingombri” la strada con un camioncino o con striscioni; immaginatevi se in questo corteo, come spesso, accade, dovessero esserci atti chiamati “di violenza” (noi diciamo di resistenza) per difendersi da una carica della polizia: col decreto Salvini si rischia il carcere fino a 6 anni.

Va assolutamente ricordato che il decreto Salvini ha abolito il permesso di soggiorno umanitario che permetteva ai migranti un minimo di diritti ed ora con la sua abolizione migliaia di loro sono diventati all’improvviso clandestini con la perdita della più basilare assistenza sociale, tra l’altro questa misura ha creato la dismissione di decine di centri di accoglienza e di integrazione con il conseguente licenziamento di migliaia di lavoratrici e lavoratori del settore, infine così facendo i lavoratori e i disoccupati immigrati saranno ancora di più ricattati avendo come unico strumento di “regolarità” il permesso di soggiorno (il cui rilascio diventa sempre più costoso) correlato ad un contratto di lavoro con il sempre più concreto rischio di cadere vittime di sottostrutture criminali che vendono a caro prezzo contratti di lavoro.

A tutto questo vanno aggiunte le altre misure repressive collegate al primo decreto Salvini.

Dall’estensione del “Daspo urbano” (strumento col quale il sindaco può a sua discrezione, anche solo per tutelare il decoro urbano, decidere l’allontanamento forzato da luoghi della città, inclusi locali pubblici, fiere, mercati e presidi sanitari!) all’utilizzo del Taser (la pistola che produce pericolose scariche elettriche) che può essere usato in qualsiasi occasione da tutti gli agenti, inclusa la polizia locale.

Queste misure sono state ulteriormente aggravate con l’approvazione del “decreto Salvini bis” sia per quanto riguarda l’immigrazione che la sicurezza:

•Sanzioni severe per chi soccorre i naufraghi in mare

Il Ministero degli Interni avrà più poteri nel controllo delle acque territoriali con la possibilità di limitare o proibire la navigazione e l’attracco ai porti a navi e imbarcazioni per motivi di ordine e sicurezza pubblica, appellandosi al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Inoltre sarà possibile il sequestro immediato delle navi delle Ong e l’arresto del comandante dell’imbarcazione nel caso in cui non vengano rispettati i divieti. L’arresto del comandante delle navi sarà possibile anche nel caso effettui un atto di resistenza contro una nave da guerra: questo per ricalcare la vicenda della nave Sea Watch e del suo capitano Carola, una donna che ha disobbedito ai divieti di Salvini attraccando ugualmente in un porto italiano nonostante un blocco navale militare. Carola fu arrestata e poi rilasciata anche grazie ad una grande solidarietà internazionale;

•Introduzione e estensione di sanzioni per alcuni reati riconducibili alle manifestazioni

Reclusione fino a 4 anni per chi usa razzi, fumogeni o petardi in piazza o nei picchetti, creando pericolo. Ci domandiamo chi non abbia mai acceso un fumogeno per colorare un corteo o una manifestazione, come ci domandiamo in che modo venga valutata la pericolosità di un fumogeno acceso, nessuno però valuta la pericolosità, quella sì, dei gas lacrimogeni sparati dalla polizia;

In un Paese in cui il diritto di sciopero, di azione sindacale e di manifestazione subisce già pesanti restrizioni – pensiamo alle leggi antisciopero nel pubblico impiego e nei cosiddetti servizi essenziali (L. 146/90) o alle forti limitazioni al diritto di rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro (Testo Unico sulla Rappresentanza) – crediamo che queste ulteriori attacchi al diritto di dissenso siano inaccettabili.

Per questo i seguenti firmatari, al fine di difendere il legittimo diritto di sciopero, di azione sindacale, di manifestazione, di dissenso, nonché il ripristino dei basilari diritti in tema di salvataggio ed accoglienza degli immigrati, chiedono l’abolizione dei decreti Salvini.  Facciamo anche appello a tutte le organizzazioni sindacali, ai movimenti di lotta, ai collettivi studenteschi, antisfratto, a difesa dell’ambiente, contro il razzismo, ad organizzare localmente comitati contro i decreti Salvini, utili a coordinare iniziative unitarie (ad esempio davanti alle Prefetture) per chiedere l’abrogazione di queste misure repressive.


Consulta tutte le firme!

Organizzazioni:

ALP/Cub – Piemonte
Cobas Sanità Università e Ricerca
Collettivo Guevara Bari
Cub Trasporti Firenze
Cub Alessandria
Cub Roma
Cub Sanità Cremona
Cub Sanità Salerno
Cub Scuola Modena
Cub Trasporti Lucca e provincia
Donne in Lotta
Ex Lavoratori Almaviva Roma
Flaica Cub Torino
Fronte di Lotta No Austerity
Lavoratori Pirelli Settimo Torinese “Il sindacato è un’altra cosa-opposizione Cgil”
Lavoratori Pirelli Flna Bollate-Milano
Movimento di Lotta Per la Casa Firenze
Precari Scuola in Lotta Modena
Riconquistiamotutto! Opposizione Cgil Cremona
Rsa Nidil Caleidos Modena
Rsu Cobas Poste Firenze
Rsu Fiom Contact Center GSE Roma
Rsu Fiom IMP Pasotti Brescia
Rsu Fiom La Protec Cremona
Si.Cobas Novara
Slai Cobas Chieti
Spazio17 Bari
Unione Sindacale Italiana (USI)
USI Careggi Firenze
CUB Catania e provincia
USI Caltanisetta
USI Sicilia
USI Udine
Comitato di Base Cobas Sky Milano
Slai Cobas Trentino
Alternativa sindacale FCA-Melfi, Basilicata
Partito di Alternativa Comunista
Partito Comunista dei Lavoratori
Cobas P.I. Cologno Monzese
RSU Fiom Angelo Cremona spa
CUB Trasporti Fiumicino Alitalia
Sportello legale Barricada, Jesi (AN)
Alternativa sindacale FCA-Melfi, Basilicata
Cub Trasporti Fiumicino
Associazione Giraffa Onlus – Bari
Tessere Culture (associazione di promozione sociale Pontassieve FI)
Flmu-Cub Toscana
Associazione nazionale Usicons di difesa e tutela utenti e consumatori
Sindacato di base multicategoriale, Trento

Adesioni individuali:

Daniele Cofani – Operaio Alitalia, segretario Cub Trasporti Roma
Giordano Spoltore – Operaio Sevel/FCA, Slai Cobas Chieti
Ivan Maddaluni – Ferroviere, Cub Trasporti Firenze
Fabiana Stefanoni – Insegnante, rsu Cub Scuola Modena
Diego Bossi – Operaio, Cub Pirelli Bollate (MI)
Laura Sguazzabia – Insegnante, Donne in Lotta, Cremona
Michela Tedoldi – Donne in Lotta, Brescia
Marzia Mecocci – Movimento di Lotta Per la Casa Firenze
Edoardo Todaro – Rsu Cobas Poste Firenze
Sergio Palumbo – Operaio Pirelli Bicocca (MI), attivista Usi-Cit
Matteo Moroni – Operaio, Cub Pirelli Bollate (MI)
Paolo Ventrella – Rsa Fiom Ferrari Maranello
Pasquale Marano – Rsa Fiom Ferrari Maranello
Pasquale Piacquadio – Rsa Fiom Ferrari Maranello
Caterina Bonasegla – Insegnante, rsu Flc Cgil Modena
Salvatore De Lorenzo – Ricercatore universitario, Cub Sur, Bari
Mauro Mongelli – Lavoratore Tim, Cobas Molfetta (BA)
Marco Usai – Operaio Sevel/FCA, Slai Cobas Chieti
Cristiano Biorci – coordinatore provinciale Allca-Cub Alessandria
Pablo Bartoli – Cub Trasporti Firenze
Ascanio Bernardeschi – Pensionato, Spi Cgil Volterra
Angelo Frigoli – Rsu Cub Sanità Cremona
Lino Gatti – Rsu Fiom IMP Pasotti Brescia
Giacomo Petrelli – Lavoratore poste Cub-Cobas-Usb Pt, Bari
Omar Casali – Rsa Nidil Caleidos Modena
Gino Vallesella – Lavoratore della scuola, Usb Vicenza
Salvatore Iocca – Maestro Cobas Scuola Bologna
Laura Magnani – Maestra Cobas Scuola Bologna
Massimiliano Colucci – Operaio Pirelli Settimo Torinese, Riconquistiamo tutto – Opposizione in CGIL
Giuseppe Anello – Disoccupato, Roma
Giuseppe Sapia – Pensionato
Stefano Oteri – RSU Cobas, MEF
laura Gerevini – Impiegeta, RLS iscritta CGIL, Cremona
Angela Ghilardi – Pensionata (ex Indap), Gazzaniga (BG)
Mario Avossa – Chirurgo, iscritto Cub, Salerno
Enrica Paccoi – Impiegata, Roma
Enrico Turci – Videomaker, PTB (Parti du Travaille de Belgique), Bruxelles
Pasquale Melchioretto – Tecnico presso Univerità Bicocca, Corbetta (MI)
Paolo Consolaro – Pensionato scuola, USB, Vicenza
Emiliano Migliorati – Operaio Alitalia, Cub Trasporti, Fiumicino (Roma)
Angelo Consentino – RSU Beni culturali, Pescara
Maria Antonietta Poy – insegnante, RSU Cgil, Modena
Gianni Sartori – Giornalista Free Lance, Vicenza
Domenico Masotti – Cobas MEF, Roma
Roberto Zerbin – Impiegato metalmeccanico, Cremona
Alessandro Bellucci – Cub, Firenze
Francesco Miccoli – USB Beni culturali, Pescara
Adamo Tiezzi – Disoccupato, San Vito Marina (CH)
Paolo Riboli – Pensionato, Bergamo
Nereo Turati – Insegnante, Vicenza
Sergio Orfeo – Comune di Cinisello Balsamo (MI), USB
Gabriele Attilio Turci – Pensionato (ex insegnante Cobas scuola), Forlì
Annamaria Mazzullo – Maestra, Modena
Alessandro Magri – Direttivo Fiom Cremona
Alessandro Rotondi – USI, PRC, Roma
Walter Mancini – Pensionato (ex sindacalista aeoroporti Roma), Roma
Giacomo Romboli – USB Continental, Pisa
Margherita Paolini – Studentessa, Firenze
Michele Desideri – Collettivo studentesco Cosmos, Firenze
Simone Benedetti – Lavoratore Alitalia, Albano Laziale (Roma)
Michela Ruffa – USB, Livorno
Francesco Ricci – Esecutivo nazionale Pdac
Francesco Sabuzi – Tecnico aeronautico Alitalia, Cub, Roma
Massimiliano Ricci – operaio, Pomezia (Roma)
Lara Bianchi Cecina – Disoccupata, iscritta alla CGIL, Livorno
Fernando Volponi – Portantino, Iscritto Cub e Pcl
Marco Sbandi – Edizioni 7 mari
Ilenia Argento – Insegnante, Torino
Sergio Falcone – Pensionato, Roma
Fabrizio Bencini – Pensionato SPI CGIL, Firenze
Gaetano Ventimiglia – RSA CUB Trasporti, Sigonella (CT)
Vittorio Mirabella – RSA CUB Trasporti Sigonella (CT)
Maria Pia Covre, CDCP Onlus, Trieste
Antonio Nacci – FLMUniti/CUB, Matera
Patrizia Cammarata lavoratrice del Comune di Vicenza
Panduro Elena, insegnante
Matteo Meleddu, Bologna, studente
Ennio Banducci impiegato Cosenza
Antonia Panico, ex lavoratrice INPS
Luisa Costalbano, educatrice, Firenze
Anna Cabras, artigiana
Lorenzo Lulli, insegnante
Ludovica Lulli, studentessa
Anna Bagnoli, pensionata, La Sinistra
Roberto Cadeddu, impiegato tlc, Ivrea
Laura Tonoli, non produttiva, NUDM
Giusy Bonardi, pensionata
Ignazia Corrias, Iglesias, pensionata
Enzo Tataranni, Educatore, Fp Cgil
Marco Beccari, Roma, Lavoratori autoconvocati della scuola
Alessio Chiavaroli, Slai-Cobas
Fulvio Flammini, Trento, Sindacato di base multicategoriale Maurizio Jacksetich, pensionato, Firenze Donatella Quattrone, maestra, Reggio Calabria Eliano Cruciani, dipendente pubblico , USB, Pomezia (RM) Giuseppe Mattucci, operaio Sevel-Fca, Slai Cobas, Vasto (CH) Fiorella Sarti, disoccupata, Napoli

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