Altavilla e i commissari straordinari: due facce della stessa medaglia

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Riceviamo dal comitato Tutti A Bordo – No al piano ITA e con sostegno pubblichiamo

Dalla presentazione del piano ITA (dicembre 2019) fino ad arrivare ad oggi, non sono mai stati scollegati tra di loro i vari passaggi che hanno visto impegnate l’amministrazione straordinaria ed ITA, al fine di far decollare la nano compagnia.

In questi mesi sono state e continuano ad essere due facce della stessa medaglia, incisa dai governi Conte e poi ricalcata a fondo dal governo Draghi, con un unico obiettivo: smantellare Alitalia, licenziare migliaia di lavoratori e tagliare diritti e salari, in modo da preparare un dolce bocconcino alla concorrenza. Tutto ciò era già previsto nei bandi di vendita scritti da Gubitosi e confermati e peggiorati da Leogrande. 

Nel momento in cui alle lavoratrici e ai lavoratori Alitalia – che non hanno mai smesso di lottare durante questi mesi, nonostante la pandemia e le restrizioni – doveva essere inflitta una “punizione”, questa passò proprio per mano dei commissari su mandato del governo ed Ue (mancati sussidi covid): ai lavoratori andava tolto il fiato e allora smisero di anticipare il pagamento in busta della cassa integrazione e più volte fu bloccato il pagamento degli stipendi, per poi riapparire miracolosamente per calmierare la rabbia. 

Poi serviva il “manager forte” e Draghi tirò fuori dal suo cilindro il “caro” Altavilla, di cui non ci sorprendono i modi e metodi per affrontare le relazioni sindacali e la gestione del personale. Chi fosse Altavilla lo si sapeva da tempo, basta vedere che cosa mise in pratica mentre era il vassallo di Marchionne in Fca. Sarebbe bastato leggere attentamente la lettera che mandò alle organizzazioni sindacali alla vigilia del primo tavolo di “confronto” o meglio ancora come esordì proprio in quella occasione dichiarando che dei lavoratori Alitalia a lui non “fregava nulla”.

Altavilla andava lasciato da solo sul quel tavolo fin dal primo momento e oggi più che mai vanno richieste le sue dimissioni; ma sia chiaro, non basta solo mandare a casa lo “Spiumone” per avere qualcun’altro più “disponibile” al confronto, magari per garantirsi le strutture sindacali in ITA. Oltre a lui va messo in discussione il piano ITA, che, come denunciato da tempo, si sta dimostrando funzionale alle mire delle compagnie low cost così come anche di Delta o Lufthansa, pronte a prendersi le spoglie della compagnia di bandiera.

Solo mettendo in discussione tutto il progetto si potrà ancora tentare di salvare il settore aereo e con esso occupazione, salari e diritti di migliaia di lavoratori; non ci basta solo la testa di Altavilla noi vogliamo che siano i lavoratori a riscrivere il piano della futura compagnia, mediante nuove forme di rappresentanza diretta, in cui siano loro stessi parte attiva e di controllo su ogni decisione, a partire dalle loro condizioni.

Condizioni oggi completamente calpestate sia per i lavoratori passati in ITA, sia per chi è in attesa dei bandi di vendita dei servizi di terra con scarse prospettive per il futuro e per chi, escluso da tutto, è rimasto senza lavoro in attesa del pagamento degli ammortizzatori sociali, per i quali Inps e i commissari straordinari si rimpallano le responsabilità sui mancati pagamenti, fregandosene di migliaia di colleghe e colleghi rimasti senza reddito.

Per tutto ciò mercoledì 1° dicembre ore 10 torneremo in piazza, a casa nostra, nelle sedi di Fiumicino dove, i Commissari da una parte, il Sig. Altavilla dall’altra, stanno proseguendo nello scellerato piano di distruzione del settore aereo e di massacro occupazionale e sociale. Saremo presenti per chiedere:

–           le dimissioni del Signor Altavilla, prescelto per calpestare ogni giorno la professionalità, la dignità, i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori senza avere alcun titolo per occupare quella poltrona;

–           la messa in discussione di tutto il piano ITA, pensato per completare il disegno scellerato di abbandono del ricco mercato del trasporto aereo a vantaggio di vettori esteri o low cost che di giorno in giorno si stanno appropriando di spazi e slot lasciati vuoti;

–           il pagamento immediato di tutto quanto, ad oggi, spetta ai dipendenti Alitalia sia per il trattamento della Cigs, sia per l’integrazione del Fondo del Trasporto Aereo (entro dicembre ci devono saldare tutto il 2021). Perché l’ammortizzatore sociale noi non lo abbiamo mai chiesto ma abbiamo rivendicato da sempre un posto di lavoro, il nostro, che invece ci è stato scippato! Non ci faremo gettare nella disperazione e nel ricatto, non passeremo le giornate ad aspettare un accredito che non arriva, non ce lo possiamo permettere.

30.11. 21

Tutti A Bordo – No al piano ITA