COMBATTI LA PAURA, DIFENDI IL QUARTIERE!

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Giù le mani dalla Pecora elettrica!


“Combatti la paura, difendi il quartiere”. Con questo slogan ieri hanno sfilato nel quartiere romano di Centocelle circa 3000 persone, che si sono date appuntamento, attraverso un tam tam partito dal collettivo antifascista Roma est, per esprimere solidarietà alla libreria/caffetteria antifascista “La pecora elettrica”, che, nella notte precedente, era stata data alle fiamme per la seconda volta, alla vigilia della riapertura. Un lungo corteo formato dagli attivisti dei vari spazi occupati autogestiti , da Lucha y Siesta, a Spin Times labs, al nuovo Cinema Palazzo, dagli abitanti del quartiere, da simpatizzanti confluiti da ogni parte della città per esprimere solidarietà ai proprietari del locale e riappropriarsi delle strade del quartiere.

La libreria, che costituiva nel quartiere un presidio di resistenza, di incontro e di cultura, aveva già subito un incendio doloso il 25 aprile scorso che l’aveva completamente distrutta. Era stata interamente ristrutturata grazie a una gara di solidarietà, con la quale erano stati raccolti oltre 50.000 euro. Avrebbe dovuto riaprire il 7 novembre, era già pronta per l’inaugurazione. Chi ha colpito ha cercato di fare più danno possibile, sia materialmente che psicologicamente.

Al momento si indaga per incendio doloso; per il primo attentato si era pensato a una matrice fascista, dato il portato simbolico della data. Un’ipotesi ancora valida, anche se oggi gli inquirenti sono più orientati a ricondurre il fatto alla criminalità legata allo spaccio di droga, in quanto il 9 ottobre scorso era stato dato alle fiamme un altro locale, la Pinseria Cento55, situato proprio di fronte alla libreria. Quella strada, quasi completamente priva di illuminazione, è infatti una nota piazza di spaccio: la presenza di un locale aperto fino a tarda notte potrebbe aver dato fastidio a qualcuno.

La grande mobilitazione spontanea  concentratasi a Piazza dei Mirti ha dimostrato che esiste una parte popolazione libera e autonoma, che non vuole arrendersi, non vuole lasciare la città alla criminalità e, d’altra parte, rifiuta il modello urbano che, da anni, sta spopolando i centri delle città. Sono sempre più, infatti, le città in cui le zone centrali sono diventati enormi centri commerciali, preda del turismo di massa, in cui il prezzo delle case aumenta in maniera abnorme,  mentre la popolazione viene relegata nelle periferie; un modello in cui aumentano le disuguaglianze sociali,  in cui si attuano politiche securitarie a colpi di ordinanze che proteggono gli interessi economici più che le persone, volte a preservare il decoro nei quartieri “bene”, eliminando i poveri, invece che la povertà, riempiendo le strade di telecamere, invece che illuminarle, sgomberando gli spazi occupati, che diventano facile preda di immobiliaristi e multinazionali del turismo.

A tutto questo occorre ribellarsi. Nell’esprimere la nostra massima solidarietà e vicinanza ai gestori e fruitori de “La pecora elettrica”, vogliamo ribadire che gli unici luoghi sicuri sono quelli in cui le persone possono incontrarsi e condividere le proprie esperienze, riappropriandosi degli spazi, senza cedere alla paura. Per questo motivo sabato 9 novembre parteciperemo alla manifestazione nazionale contro le leggi sicurezza, per la libertà di movimento.

Fronte di Lotta No Austerity